In famiglia, a scuola, al lavoro, al mercato, persino all’interno dei monasteri le sventure sono sempre in agguato, pronte a fare irruzione senza chiedere permesso, in un’escalation che va dal pestare una cacca sul marciapiede al trovarsi in pigiama e pantofole faccia a faccia con un ladro. E così i giorni neri si succedono senza soluzione di continuità e noi restiamo lì, in balìa degli eventi, ben ancorati a sensazioni scomode e pesanti, vittime dell’ansia e del
malcontento, sempre pronti a lamentarci o, peggio, a reagire rispondendo con la stessa moneta delle avversità.
Siamo davvero sicuri che il brontolamento continuo sia un aspetto costitutivo della dimensione umana? Oppure esiste qualche rimedio per accettare la sofferenza, per cancellare brutti ricordi, o semplicemente per non schizzare come molle fuori controllo per qualsiasi nonnulla capiti?
La risposta per Ajahn Brahm sta tutta in un sorriso. Le 108 riflessioni che compongono Raddrizzare la luna storta sono accomunate da un unico e semplice filo conduttore: imparare a distogliere l’attenzione dalla negatività. Con una leggerezza che non rinuncia mai alla profondità, siamo guidati a scegliere punti di vista alternativi per osservare e dare un senso a ciò che ci capita. Esercitando la nostra elasticità interiore, la capacità di sovvertire opinioni e di ribaltare prospettive, potremo così arrivare a vedere il buono anche nelle situazioni più scomode e dolorose, e saremo in grado di riconoscere che, al contrario di quanto siamo soliti credere, qualunque essere senziente potrebbe dimostrarsi solidale nei nostri confronti, coccodrilli compresi…
A volte brevissime, sempre brillanti e ben oliate di humour, le storielle, le testimonianze e le barzellette raccolte in questo volume sono un antidoto al disappunto, una vera e propria terapia della compassione, fondata sul potere curativo della gentilezza e dell’umorismo, verso gli altri ma soprattutto verso se stessi.
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