È il respiro consapevole l’inizio di ogni cambiamento. Il respiro è cura e guarigione dalle ferite nel corpo e nell’anima. È rivoluzione profonda e inesorabile nel cuore e nel mondo. Meditare è restare in contatto con questa verità che Thich Nhat Hanh, nel corso della sua esistenza, non ha mai smesso di trasmettere con amorevole compassione a discepoli e discepole di ogni dove.
Lo sbocciare di un loto, edizione rivista e ampliata de Lo splendore del loto (Ubaldini), è il lascito di quegli anni di insegnamento: è la raccolta più completa degli esercizi per la pratica della meditazione di consapevolezza, introdotti e spiegati dalla voce calma e sincera del Maestro dell’interessere, ma è anche, e soprattutto, una guida capace di avvicinare chiunque, dai praticanti alle prime armi a quelli più esperti, al proprio intimo sé per abbracciare l’umanità intera e il Pianeta in ogni sua forma di vita.
Anche noi, esseri umani, siamo fiori nel giardino dei fenomeni, ma a volte dimentichiamo la nostra bellezza, che è un riflesso di quella dell’universo. È in questa dimenticanza, in questo doloroso allontanarci dalla nostra vera natura, che nascono difficoltà e complicazioni, e si genera sofferenza per sé e per gli altri. “No mud, no lotus.” Senza fango, non c’è il fiore di loto. Senza sofferenza, non c’è possibilità di sbocciare a nuova consapevolezza. La meditazione ha il potere di riportarci a casa, di accorciare la distanza tra noi e gli altri, tra noi e tutto ciò che ci circonda. Rivolgendo l’attenzione al corpo nel semplice e primordiale atto di inspirare ed espirare, potremo ritornare al momento presente e fare esperienza diretta dell’interdipendenza e dell’impermanenza del reale.
Riconoscendo e accogliendo ciò che sorge in noi riprenderemo contatto con i nostri sensi e il sentire stesso, si dissolveranno le emozioni difficili, la paura, la rabbia, le incomprensioni, e il nostro essere nel mondo acquisirà un senso nuovo.
È nella cura del proprio giardino interiore, nella scelta quotidiana di quali semi innaffiare e quali no, che può nascere la pace, dentro e fuori di noi.