Anche il Buddha lo sapeva: addestrare cavalli non è per nulla facile molto dipende dall’indole dell’animale. Alcuni esemplari sono così bravi che rispondono ai comandi vedendo un semplice gesto; altri hanno bisogno di essere leggermente sfiorati per ricordare quale sia la cosa giusta da fare; altri ancora necessitano di un richiamo energico per capire come comportarsi; mentre certi proprio non ne vogliono sapere di collaborare, nemmeno con le maniere forti. Una metafora, questa dell’addestramento, che non lascia troppi sottintesi e che ben si presta a essere traslata anche all’atteggiamento di allieve e allievi in cammino sul sentiero. Il consiglio di Ajahn Brahm allora è davvero semplice: non lasciatevelo dire due volte, magari sbagliate, ma poi fate tesoro dell’insegnamento, prendete il vostro buon karma e… scappate! Soprattutto non abbiate paura di fare domande, perché più chiederete in questa vita, più scattanti sarete nella prossima. Su cosa ci si deve concentrare quando si respira? Come funziona il karma? Perché alle persone buone toccano esperienze negative e a quelle cattive capitano le cose più belle? Come si impara ad accettare il passato grazie alla meditazione? Come ci si allena a non giudicare gli altri? Ecco una manciata dei tantissimi quesiti posti ad Ajahn ...
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