«La mia porta d’ingresso al sentiero spirituale è stata una zanzara. A 29 anni avevo una vita perfetta oltre ogni mia più rosea aspettativa, ma era una vita perfetta esternamente. Avevo il lavoro dei miei sogni, vivevo in luoghi ideali, avevo al mio fianco la donna della mia vita e uno stile di vita che mi dava tanta soddisfazione. Sono tutte cose importanti, c’è un mondo intorno a noi che è meraviglioso e di cui dobbiamo godere, il punto non è chiudersi in se stessi. Il problema è che il mio mondo interiore non era mai stato toccato ed era sotto sopra. Quando questa zanzara mi ha punto, e nel togliermi un po’ di sangue mi ha trasmesso la dengue, che è una febbre tropicale, mi sono ritrovato ricoverato per qualche tempo. Per la prima volta nella mia vita non potevo scappare dai miei pensieri: ero su questo letto d’ospedale e per 5-6 giorni sono rimasto tutto il tempo a pensare, pensare, pensare. E qualcosa lì si è rotto. Quando sono uscito da quell’ospedale ero guarito nel corpo ma la mia mente era completamente sotto sopra. Intorno a me la mia vita era sempre quella di prima, perfetta. Avevo il paradiso intorno a me, ma dentro c’era l’Inferno. Quindi avevo bisogno di aiuto. Ho chiesto aiuto silenziosamente e l’universo mi ha messo sulla strada un un monaco Buddhista, a cui per l’appunto ho detto “Aiutami”».
Francesca Arengi intervista Gianluca Gotto