La mia gioia è come la primavera che tiepida fa sbocciare i fiori su tutta la Terra. Il mio dolore è come un fiume di lacrime, così vasto da riempire i quattro oceani.
Chiamami con i miei veri nomi, che io possa sentire tutti insieme i miei pianti e le mie risate, e vedere che gioia e dolore sono uno.
Chiamami con i miei veri nomi, la raccolta poetica del maestro zen Thich Nhat Hanh, è divisa in due sezioni: La dimensione storica e La dimensione ultima. In questo libro intimo il celebre monaco si fa ponte tra arte e religione, lirica e filosofia, realtà quotidiana e realtà ultima. Le poesie, nella traduzione di Chandra Candiani, riflettono il mondo in cui viviamo, poggiando su una sottile trama di dottrina buddhista: da esse sgorga potente la compassione profonda che permea ogni parola di questo volume. L’ideale è leggerne i versi ad alta voce, quasi fossero istruzioni di una meditazione guidata, così da poter assaporare appieno il messaggio di speranza che le caratterizza. L’introduzione è di Phap Ban, nome monastico di Claudio Panarese, dal 2010 ordinato monaco nella tradizione di Thich Nhat Hanh.