Il portale
dell'Unione Buddhista
Italiana

GATE

Idee

Immagine di Tepold da Wikimedia Commons – CC BY-SA 4.0

Alla scoperta del Cimitero acattolico di Roma

Intervista con la direttrice Yvonne Mazurek

Nel cuore della capitale, il Cimitero Acattolico per gli Stranieri di Roma è uno dei pochi luoghi di culto dei defunti e di sepoltura in Italia specificamente dedicati alla diversità delle confessioni. Uno spazio in cui la morte e la vita giocano a rimpiattino a due passi dal traffico della metropoli, e la tristezza sa coabitare con le gioie più semplici. Abbiamo chiesto alla direttrice Yvonne Mazurek di raccontarci un po’ della sua storia e della sua quotidianità.

 

GATE – Il cimitero acattolico di Roma fu creato per distinguere il luogo di sepoltura dei non cattolici da quello del Muro Torto, dedicato a tutti coloro che non potevano essere seppelliti in terra consacrata, cioè anche gli attori, i suicidi e tanti “inclassificabili”, e in particolare per offrire agli Stuart un cimitero più esclusivo e degno di una corte reale. È ancora oggi così?

 

YM – Dall’epoca della prima sepoltura di un membro della corte degli Stuart nel 1716, qui al Cimitero Acattolico per Stranieri di Roma molte cose sono cambiate, mentre altre sono rimaste immutate. Innanzitutto, i comuni italiani non distinguono più tra cattolici e non cattolici dal XIX secolo. Ciononostante, questo cimitero rimane un luogo unico nel suo genere, grazie alla diversità religiosa e allo spirito ecumenico che ha visto i praticanti di molte fedi, gli agnostici e gli atei riposare fianco a fianco per oltre 300 anni. È un Cimitero privato e attivo, dove continuiamo a onorare la tradizione della sepoltura dei residenti stranieri e non cattolici in Italia. Ma il Cimitero è comunque aperto a tutti. Ad esempio, chi desidera onorare una persona che non soddisfa i requisiti per la sepoltura, può prendere accordi per l’utilizzo della cappella per le funzioni commemorative. Nel quotidiano, in ogni caso, il giardino è un luogo in cui i vivi e i morti si trovano fianco a fianco. Per molti, me compresa, offre un rifugio dal caos del mondo che si trova appena fuori dalle sue mura.

 

GATE – Ci sono anche delle sepolture di buddhisti?

 

YM – Sebbene una parte considerevole dei nostri archivi sia stata dispersa durante la Seconda Guerra Mondiale, le prime sepolture registrate di buddhisti risalgono agli anni Venti. Dei «residenti» buddhisti del Cimitero non si conosce molto di più dei loro nomi e del fatto che erano prevalentemente di origine cinese.

 

GATE – Oltre a essere un cimitero, il giardino ospita anche una grande biodiversità, con alberature importanti, uccelli, una colonia felina. Che forme assume questo intreccio di morte e vita?

 

YM – Una volta il Cimitero si chiamava Cimitero Inglese e porta ancora tracce del design paesaggistico britannico, il che spiega perché ha un aspetto così diverso rispetto ad altri cimiteri italiani. Le lapidi sono sovrastate da centinaia di pini e cipressi monumentali, e ogni giorno regala nuovi viticci e fiori. Questa flora, a sua volta, ospita 25 specie diverse di uccelli. Nel suo insieme, questa foresta urbana filtra gran parte del rumore proveniente dal Testaccio e dalla Via Ostiense.

Per me, il Cimitero Acattolico di Roma è una perfetta espressione degli insegnamenti di Thich Nhat Hahn sul tema della “non nascita, non morte”. Quando le famiglie ricordano i loro cari durante i funerali, i defunti hanno una continuazione e assumono nuove forme attraverso le vite che hanno incrociato e nelle storie e nelle preghiere che continuano a circolare. Dopo una cerimonia, non è raro che uno o due gatti si uniscano a chi partecipa alle esequie su una panchina vicino alla cappella. È sempre commovente vedere le lacrime lasciare il posto a un sorriso.

Tutto questo è reso possibile dall’Associazione degli Ambasciatori e dal Comitato di Consiglio che hanno tutelato il Cimitero dall’inizio del Novecento e dalle operazioni quotidiani portati avanti da uno staff molto esiguo, qualche giardiniere e una squadra di generosi volontari. Ritengo che il Cimitero sia quello che è grazie alla gentilezza, al servizio e alla disciplina di questa comunità.

 

GATE – Si tratta senz’altro di un cimitero monumentale più unico che raro. Qual è il suo itinerario artistico quando si incammina per i viali?

 

YM – Il Cimitero è famoso soprattutto per le tombe dei poeti romantici inglesi John Keats e Percy Bysshe Shelley e per quella di Antonio Gramsci, ma ospita un gran numero di poeti, artisti, attori, intellettuali, diplomatici, scienziati e viaggiatori. Attualmente stiamo riprogettando le nostre risorse online e gli itinerari suggeriti per incoraggiare i visitatori a scoprire il Cimitero in tutta la sua varietà.

Chiediamo ai visitatori di essere consapevoli che si tratta di un luogo di sepoltura in attività, con le problematiche specifiche di un sito storico plurisecolare. Tenendo presente questo aspetto, invito i visitatori a concedersi il tempo che occorre per scoprire il Cimitero passo dopo passo e a godersi gli incontri serendipici che immancabilmente si presentano. Questo è uno dei motivi per cui chiediamo ai visitatori di evitare di fotografare il sito: in primo luogo, per rispetto alle sepolture recenti e, in secondo luogo, come invito a stabilire una presenza consapevole per tutta la durata della visita. Il Cimitero Vecchio (chiamato anche Parte Antica) è un luogo ideale per sedersi, scrivere, parlare tranquillamente o accarezzare un gatto davanti alla Piramide di Caio Cestio. Per chi desidera approfondire la storia del Cimitero, pubblichiamo un bollettino trimestrale e offriamo una selezione di libri dedicati alla storia del sito.

 

La tomba del poeta John Keats e del pittore Joseph Severn con la Piramide di Caio Cestio sullo sfondo a sinistra (foto: Yvonne Mazurek)

 

GATE – Come interpreta il suo ruolo di direttrice? Che cosa sente di voler offrire ai suoi visitatori?

 

YM – Molte delle mie responsabilità, in qualità di Direttrice, sono di ordine pratico. Il Cimitero è privato e il nostro funzionamento dipende, in gran parte, dalle concessioni e dalle donazioni. I monumenti funerari si usurano per gli effetti delle piogge acide e gli alberi monumentali necessitano di monitoraggio e di cure regolari. La crescente popolarità del sito comporta gli effetti collaterali del turismo di massa. Nonostante tutto, però, il mio desiderio è di mantenere il profilo sobrio che ha caratterizzato questo luogo per secoli.

Da un punto di vista più personale, sono onorata di aiutare le famiglie a trovare un luogo di riposo per i loro cari e di custodire i ricordi di queste persone. Sono sempre commossa dalle telefonate dei familiari che mi comunicano di avere una persona cara sul letto di morte. È un dono poterli accompagnare per un tratto di questi momenti delicati e irreversibili. Il dolore porta con sé la vulnerabilità, e la vulnerabilità è una tenera condizione che ci insegna cosa significa essere umani.

Ai visitatori vorrei assicurare che non c’è un modo corretto per visitare “il luogo più sacro di Roma”, come lo definì Oscar Wilde, ma il mio auspicio è che tutti possano entrare in contatto con la sua sacralità. Il Cimitero ci invita a coltivare una maggiore profondità nella nostra presenza. Basta mettersi in ascolto. Così possono venire a contemplare le domande che si agitano nei loro cuori, a incontrare persone straordinarie di epoche diverse, ad ammirare la Piramide e altre tombe, a immergersi nello splendore della vita vegetale o semplicemente a dare una grattatina a un gatto.

 

Houdini, uno dei Gatti della Piramide, concede una grattatina dietro l’orecchio (Foto: Yvonne Mazurek)

Idee

Le lampadine di Claudio Morici

Gli incendi di Maicol&Mirco

Agende

Casa editrice

Ultima
Uscita

Eventi

Video

Social

Agende

Casa editrice

Iscriviti alla newsletter di GATE

Resta aggiornato con tutte le ultime novità

In caso di consenso conferito spuntando le caselle sopra riportate, i suoi dati saranno trattati da Unione Buddhista Italiana - UBI, con sede in Vicolo dei Serpenti 4/A – 00184 Roma, nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali al fine di inviarle all’indirizzo e-mail da lei fornito la nostra newsletter e invitarla a partecipare a eventuali sondaggi. I dati che saranno trattati sono quelli da lei inseriti nel modulo sopra. Potrà in ogni momento revocare il consenso disiscrivendosi tramite il link riportato in calce alla newsletter. Maggiori informazioni in tema di finalità del trattamento, base giuridica, destinatari, termini di conservazione e diritti dell’interessato potranno essere consultati nell’informativa privacy (https://gategate.it/privacy/).